Lia Careddu interpreta il monologo impossibile delle Monache di Monza.
Gertrude, ammaliante personaggio a cui Alessandro Manzoni dedica ampio spazio ne “I Promessi Sposi” anche mediante una profonda caratterizzazione psicologica, è accompagnata dalla sua controparte storica, suora spagnola al centro di alcune turbolente vicende del XVII secolo.
La raccolta scritta Monologhi impossibili, raduna le voci, le parole e le idee di tante donne (e uomini) reali e immaginarie, accomunate dalla scelta di non aver avuto figli.
Un bel gruppo di lunàdigas ante litteram.
I Monologhi impossibili, attraverso un viaggio nel Tempo, danno voce sia a reali personaggi storici vissuti in altre epoche quali eroine, dive del cinema, artiste, poetesse, mistiche, banditesse e altre, sia a figure del Mito e dei fumetti, e ancora alle donne e agli uomini della letteratura antica e moderna.
Donne (e uomini) forti e risolute, celebri e non solo, che siano state anche involontariamente un riferimento per la scelta di essere Lunàdigas.
Il titolo Monologhi impossibili si riferisce esplicitamente alla famosa serie radiofonica degli anni Settanta intitolata Le interviste impossibili e da quella prende spunto per far parlare, in forma scritta, donne di tutte le epoche. Frida Kahlo, Dora Maar, Vittoria Colonna, Jane Austen, Barbie, Marilyn Monroe, Dorothy Parker, Maria Callas, Camille Claudel, Rosa Luxemburg, Lucy Van Pelt, Dafne, Hélène Kuragina, Jean D’Arc, Coco Chanel, Francesca Alinovi e molte altre meravigliose donne lunàdigas, tali ancor prima che questa definizione fosse stata inventata.
Il libro Monologhi impossibili rappresenta il contributo che l’autore Carlo A. Borghi ha voluto offrire al progetto Lunàdigas – che lo comprende – per sottolineare quanto la scelta di non esser madri sia stata elaborata e ragionata in modo profondo da tutte le persone che l’hanno abbracciata.
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Ecco la trascrizione completa del video:
GERTRUDE e MARIA VITTORIA: «Come donna, credo di essere stata l’unica al mondo che ha sperimentato la condizione di madre e insieme di non madre.
Come Gertrude, monaca di Monza nei “Promessi Sposi”, mai in stato interessante. Nessuna gravidanza, né prima né durante la monacale sorellanza.
Nella realtà dei fatti storici della Lombardia secentesca e spagnolesca ero Maria Vittoria, suor Maria Vittoria e da monaca ho partorito due volte: un figlio nato morto e uno nato vivo… ma sparito nel nulla.
Questa o quella, l’una o l’altra che siamo, abbiamo conosciuto una forte passione d’amore per un nobilotto che dimorava nel palazzo accanto al convento.
È successo che lui mi abbia messo incinta un paio di volte come Maria Vittoria, invece come Gertrude mai messa incinta. È complicato, ma… che dire?
Anche noi due eravamo nobildonne e da novizie ci chiamavano sposine e promesse spose del Signore, e con quel Signore non intendevano né un Renzo né un Don Rodrigo.
Però, con la nostra storia, abbiamo ottenuto una bella parte nei “Promessi Sposi”.
Siamo le vostre monache di Monza.»
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