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Patrizia, proprietaria di una boutique a Cagliari dopo un’esperienza lavorativa pluriennale a Milano, racconta la sua scelta di non aver avuto figli, in parte dovuta a motivi di salute ma soprattutto alle energie riservate alla professione.

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Ecco la trascrizione completa del video:

« Sono Patrizia e mi trovo nel mio negozio, qui a Cagliari, dove sono ormai da dieci anni e volevo raccontare la mia esperienza di donna senza figli. È stata un’esperienza che non è stata dovuta a una mia scelta, nel senso che ho avuto da piccolissima dei problemi poi, dopo, se ne sono aggiunti degli altri per cui c’è stata anche l’incapacità di poter procreare. Però poi quando potevo eventualmente adottarne, non ho voluto adottare.
Non so se sia stata veramente una scelta totale oppure… è stata anche una scelta dovuta al momento, al fatto del lavoro a cui io mi sono veramente dedicata moltissimo a Milano. Per cui un po’… il lavoro ha fatto un po’ da contraltare, diciamo, al fatto di non avere figli.
Devo dire che nella mia vita ho avuto delle persone vicine a cui magari ho potuto fare da mamma un po’, nel senso di supplire questa mia carenza.
Il mio ultimo lavoro è stato come responsabile della boutique Rizza di Milano e devo dire che l’ambiente della moda, che è un ambiente molto stimolante, molto affascinante, comunque per riuscire bisogna anche lavorare molto…. questo lavorare molto toglie sia tempo che anche energie mentali per poter pensare, anche minimamente, al fatto di poter avere un figlio. Anche se nel mio caso non ho potuto averli.
Nell’ambiente di lavoro dove lavoravo naturalmente a Milano ero circondata da personale, insomma da compagni di lavoro, che erano un po’ nella mia stessa situazione nel senso che, soprattutto donne, vivevano un po’ quello che vivevo io. Non so se poi per scelta oppure per cause contingenti, per cui non mi sentivo neanche fuori dalle righe, cioè non mi sentivo fuori dal gruppo.
Non ho sinceramente mai avuto, anche da parte di amiche mie che magari avevano figli eccetera, il rimprovero oppure una nota negativa sul fatto che io non li avessi. Sì, mi dicevano magari che non avevo molte responsabilità eccetera, però ne avevo talmente tante con il lavoro che la metà basta, sinceramente. Almeno come lo ho affrontato io e come soprattutto la città di Milano ti aiuta e ti costringe un po’ a questa concentrazione sul lavoro, per cui anche la vita e il tipo di vita, diciamo, è un po’ più sterile, un po’ più arido da questo punto di vista. Però è talmente tanto… o almeno a me ha dato talmente tante gratificazioni per cui il fatto di non avere figli l’ho vissuto un po’ in secondo piano nel senso che avevo il lavoro che mi bastava.
Nell’ambiente di lavoro, forse perché ero circondata da persone che vivevano la mia stessa realtà, non ho mai avuto minimamente un sentore di rimprovero oppure di negatività sul fatto di non avere figli e devo dire che neanche la mia famiglia, che è la cosa più importante, ai tempi c’era anche mia madre, adesso c’è solo mio padre, nessuno dei due, mai mi ha detto: “non mi hai mai fatto il nonno”, quelle cose classiche, tremende che sento in continuazione. Devo dire che non ho mai avuto problemi.
Le mie amiche, non ne ho avute tantissime, ma le mie amiche avevano già dei figli per cui ho fatto un po’ da zia, un po’ da surrogato di madre dei figli e comunque anche a ragazzi giovani o persone giovani che conosco con cui ho un bel feeling faccio già da mamma, nel senso che le mie prerogative di maternità le risolvo e le riverso su di loro.
La differenza tra donne che hanno figli o che non hanno figli, devo dire che non l’ho mai percepita, forse perché non avendoli non mi sono mai posta il problema, nel senso che secondo me ognuno è quello che ha fatto, quello che è e quello che esprime sia nel lavoro che umanamente, soprattutto.
Fisicamente non ho mai visto una mamma diversa da una non mamma, assolutamente. Tanto la pancetta ce la possono avere chi non ha avuto figli e chi ha avuto figli avere dei fisici assolutamente incredibili per cui… non ho visto. La faccia, forse le espressioni magari, le espressioni delle persone che hanno figli guardando i figli degli altri, oppure reagendo a delle storie sui figli, sui bambini.
Devo dire che da quando mi è stato proposto di fare questa testimonianza, intervista, qual dir si voglia, è da lì che sono… sono un po’ andata a ritroso, ho fatto un po’ di amarcord perché sinceramente avevo un po’ rimosso questo problema di essere mamma piuttosto che non esserlo, per cui mi sono ricordata tutti i miei percorsi che sono stati umani e lavorativi e poi anche fisici, diciamo, fino in fondo.
Andando a ritroso in questi ricordi dei miei trascorsi non ho… Sinceramente adesso posso dire che non ho nessun tipo di rimpianto di non aver avuto figli, di non averlo voluto provare anche quando magari avrei potuto adottarne non ho voluto perché ormai è come se la mia via fosse un po’ tracciata, diciamo. Non ho avuto nessun rimpianto.
Poi pensavo anche, siccome non ho figli, quindi non ho eredi, ho pensato spesso a chi lascio le mie cose nel senso che posso lasciarle a qualche ragazzo naturalmente più giovane, o ragazzo o ragazza, devo dire che le donne mi danno un po’ più affidamento… posso lasciare le mie cose, basta che magari, durante la mia vecchiaia, mi tengano un po’ di compagnia, mi supportino la tristezza che sarà, non so se sarà tristezza, ma della solitudine della vecchiaia che purtroppo c’è sempre. »

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