Sam, una giovane studentessa statunitense di origini greco-italiane, spiega le ragioni del suo desiderio di non volere figli e riflette sull’accoglienza delle sue scelte a livello familiare, amicale e sociale, portando l’attenzione sulle differenze tra Usa, Italia e Grecia.
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Ecco la trascrizione completa del video:
SAM: « Mi chiamo Sam Calias, sono di Boston, nel Massachussets ed ho ventuno anni. Studio psicologia e italiano all’Università Cattolica Americana. Non desidero avere dei figli, in realtà non ci penso mai. Non è una cosa che mi entusiasma, né qualcosa a cui penso adesso o per il futuro. Non penso ci sia nulla di sbagliato.
Ci sono molte persone che spesso mi chiedono “Oh, ma perché?”. Non posso semplicemente dire no e finirla lì. Ci deve sempre essere un motivo, ed aggiungono: “Oh ma li vorrai in futuro”.
Ed io dico “Va bene, ma non voglio”. »
DOMANDA: « C’è un motivo preciso per cui non vuoi figli? »
SAM: « Prima di tutto perché è una grande responsabilità, essendo laureata in psicologia so cosa significa. E non credo di essere adatta a prendermi cura dei bambini e quello che comporta. »
DOMANDA: « Quindi è basato sulle tue paure? »
SAM: « Sì, è un mio problema nel pensare “E se li rovino?”. »
DOMANDA: « Cosa pensi delle persone che non li possono avere o di chi sceglie di non averli? »
SAM: « È una tua decisione. Se li vuoi, buon per te, se non li vuoi, fantastico.
Non è un mio problema, ma molte persone si fanno problemi e domande. Chiedono sempre “ma perché?”, vogliono una ragione. Non è ancora la norma, ma credo che sia una scelta personale, ed ognuno deve fare ciò che è meglio per sé e non ascoltare gli altri. »
DOMANDA: « Ci sono altre persone nella tua famiglia con idee simili? »
SAM: « Sì, ho una zia che non ha figli. Altri miei zii non hanno figli, non si sono nemmeno mai sposati. Per la mia famiglia è abbastanza normale scegliere il proprio percorso di vita in base ai tuoi desideri. »
DOMANDA: « Se dovessi dire qualcosa a qualcuno che la pensa diversamente, che pensa sia obbligatorio avere figli, cosa gli diresti? »
SAM: « Bella domanda, cosa gli direi? Perché? Perché ti importa così tanto che io abbia figli? Tu ne puoi avere quanti ne vuoi, ma perché devo averne io? Ci sono molti altri modi per essere genitori. Puoi prenderti cura dei figli degli altri, puoi gestire un’organizzazione, dare supporto ad altre persone. Non è necessario avere figli.
Credo non ci sia bisogno di avere figli se non vuoi, perché puoi fare da genitore madre o un padre in altri modi. »
DOMANDA: « Quindi sei totalmente contraria ad avere figli propri, o solo preferiresti non averne? »
SAM: « Preferirei non averli. Se capita, capita, sto cercando di non farlo capitare. È qualcosa che preferirei non accadesse, ma non sono contraria.
Penso sia un problema più grande altrove. Le persone possono dire no, non abbiamo un tasso di natalità basso quindi ora non è una questione politica, riguarda più ciò che ci si aspetta che le persone facciano. Ma non è un problema così grande come in Italia o altrove.
La mia famiglia viene dalla Grecia, e lì è un vero problema se dici che non vuoi figli, è un grosso problema. E non vedo la stessa reazione negli Stati Uniti. »
SAM: « “Childless” suona come se ci fosse una perdita, che c’è qualcosa che dovresti fare che non stai facendo. Una sorta di crimine, tipo.
Mentre “childfree” è più una decisione o una scelta, piuttosto che qualcosa che ci si aspetta. “Childfree” ha una connotazione più bella, è più tollerante e aperta della parola “childless”.
Al contrario dell’inglese, in italiano non esiste una parola che non abbia qualcosa di negativo, che non significhi qualcosa di brutto o cattivo.
Mentre in inglese puoi dire “donna single”, “una donna che non è madre”.
Non c’è una parola in inglese con una connotazione negativa come in italiano.
Ho molti amici che la pensano come me, che non pensano ai figli, non li vogliono adesso ma ci penseranno poi.
Ma ho molti amici, specialmente in questa università, che pensano che come donna dovresti avere figli. Per loro, uno dei traguardi dell’esistenza è avere figli, generare bambini.
Ma in generale, in questa università credo siano piuttosto aperti, le persone si sentono libere di dire di non volere figli o di non volerli ora.
Puoi parlarne tranquillamente, con entrambe le parti. In questa università ci sono entrambe le parti.
Mia mamma è un’insegnante, una professoressa, insegnava al nido e all’asilo.
Non le importa molto di come la penso, spera che non diventi una gattara pazza con dodici gatti, al posto dei figli.
Ma è tranquilla, anche mio padre, non se ne preoccupano più di tanto.
È una mia scelta, decisione. È la mia vita, posso fare ciò che voglio.
Ho una nonna greca e una italiana, quella greca non è per niente d’accordo.
È arrabbiata perché ho ventuno anni e non sono sposata. Ma penso sia una cosa sua. Vorrebbe che io avessi dei figli e tanti nipoti.
Ma la mia nonna italiana è felice di sostenermi, qualsiasi sia la mia decisione. »
DOMANDA: « Se potessi dire qualcosa alla tua nonna greca, che si oppone alla tua visione, cosa le diresti? E cosa le chiederesti? »
SAM: « Le direi… Le chiederei se mi renderebbe meno donna non avere figli. E le direi che sto cercando di fare ciò che voglio nella vita. E che apprezzerei il suo supporto nel raggiungere i miei obiettivi, con o senza figli. E rendermi felice. »