Un esempio di come la prospettiva sociale dell’ineluttabilità del destino di genitore, per ogni soggetto AFAB (Assigned Female At Birth, femmina assegnata alla nascita), possa avere un impatto anche concreto sulla salute.
Lunàdigas incontra l'artista 𝗦𝗮𝗿𝗮 𝗕𝗮𝘀𝘁𝗮 in occasione della sua personale 𝙇𝙖 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚, a cura di Cecilia Canziani e Costanza Meli, realizzata a marzo negli spazi del silos e nel sotterraneo del mulino, entrambi ricavati dal recupero dell’antico Fondazione Pastificio Cerere di Roma.
Afra Carubelli, oncoematologa cagliaritana, figura storica del movimento femminista anni '70 e preziosa testimone di Lunàdigas, propone un suo brano tratto dal libro Compagne di parola- storie di donne del collettivo femminista di via Donizetti- Cagliari (Ed. Aipsa, 2013) in cui scrive del rapporto con sua madre e della sua personale visione della maternità e della non maternità.
Claudia Mazzilli motiva la sua scelta di non maternità decostruendo lo stereotipo della maternità patriarcale, offrendoci così una preziosa occasione per esplorare i valori del materno nelle società matriarcali antiche e in quelle tuttora esistenti e marginalizzate oppure oppresse, come marginalizzate e sminuite sono state le studiose che hanno fatto luce su questi modelli di società, che tanto hanno da insegnare all'Occidente maschilista.
Prosegue il viaggio del docufilm Lunàdigas, ovvero delle donne senza figli tra festival, associazioni, circoli culturali e del cinema, segnale forte che la questione della non maternità come scelta consapevole è uno dei temi sociali più caldi del momento.