Novità di luglio
Anche quando la scelta di non procreare è sostenuta da ragioni interne solide − fisiologiche, caratteriali, ideologiche, politiche che siano – resta conflittuale il confronto con il “fuori”, con la tradizione millenaria della sacralità del ruolo genitoriale e in particolare di quello materno.
Con le nuove testimonianze inserite in questo mese nell’Archivio Vivo, affrontiamo uno dei temi più dibattuti riguardo la non maternità: le pressioni sociali, diverse ma in fin dei conti molto simili in tante parti del mondo.
Scopriamole!
Silvia: “A 13 anni ho saputo che non avrei avuto figli”
Silvia, giovane italo-francese, riflette sul rapporto lavoro-vita privata che le donne devono riuscire a gestire oltre all’impegno di un eventuale figlio. Racconta della sua vita privata caratterizzata dalla scelta di non avere figli, del suo rapporto di coppia e delle relazioni con amici con figli. Silvia avverte un senso di colpa rispetto alla sua scelta di non avere figli: è la risposta al bisogno di compensare il giudizio di deresponsabilizzazione che subisce la donna che fa una scelta antinatalista.
*La testimonianza è stata realizzata in collaborazione con la Fabbrica dei Gesti di Lecce, nell’ambito del Festival Equality_ identità, arti, territori, inserito nel Laboratorio di Pratiche di consapevolezza corporea “Nelle Trame del corpo” a cura di Stefania Mariano, con le donne della Cooperativa Rinascita.
Ariana: “Essere madre è una responsabilità per tutta la vita”
Dopo aver visto il docufilm Lunàdigas a Quito, Ariana mette a fuoco il suo pensiero sulla maternità: ammette di non sentirsi sufficientemente matura e stabile per mettere al mondo un essere umano. La maternità è una condizione da realizzare con consapevolezza e che implica una responsabilità continua.
Isabella: “Il mondo non ha bisogno di più umani infelici”
Isabella, trentaquattrenne colombiana che vive oggi negli Stati Uniti, ripercorre la sua storia e i motivi che l’hanno portata a scegliere di non avere figli. Le pressioni sociali quanto familiari e la percezione dell’altrui sofferenza, la convincono ulteriormente della sua decisione. Le riflessioni di Isabella in tema di educazione ed autodeterminazione del corpo contribuiscono a diffondere la possibilità di una libera scelta relativa ai diritti delle donne, in accordo con nuove forme di genitorialità. I suoi riferimenti culturali riflettono la sua attitudine femminista di stare al mondo.
Nella sezione Storie, Claudia Mazzilli legge Simonetta Sciandivasci (a cura di), I figli che non voglio (Mondadori, 2022). Il libro, nato da un’idea di Simonetta Sciandivasci per una rubrica del quotidiano LA STAMPA, raccoglie le testimonianze di madri e non madri (ma anche dei padri). Un’avventura redazionale ed editoriale che diventa un esperimento di autocoscienza e che, superando le discussioni stantie sulle cause puramente economiche dell’inverno demografico italiano, fa luce sul cambiamento di prospettiva dellə italianə rispetto alla genitorialità.
Tra le novità anche un monologo impossibile speciale, versione ridotta tratta da MONOLOGHI IMPOSSIBILI Le esclusive rivelazioni di 35 mitiche Lunàdigas di Carlo A. Borghi (edizioni Arkadia) che, tramite la voce di Lia Careddu e la penna di Grazia Deledda, racconta la vita e la storia di Adelasia di Torres, nobile regina e giudichessa omosessuale alla corte medievale di Federico II di Svevia.
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