Novità di dicembre
Con le testimonianze di dicembre esploriamo il mondo: dalla Grecia all’India, passando per gli Usa, abbiamo chiesto alle donne di raccontarci la loro esperienza individuale di maternità e non maternità, ma anche il modo in cui questa viene accolta nel contesto specifico del paese in cui vivono.
Per la serie Monologhi Impossibili proponiamo quello di Lilith, personaggio archetipico che, in epoca moderna, è stato rielaborato in direzione di un femminile dissidente, più autentico e libero, svincolato dal potere maschile e dalle sue leggi.
Parliamo di Lilith anche nella sezione Storie con “Raccontare storie di donne per tirarsi fuori dall’imbuto di dolore con una corda di parole”, la recensione di “Lilith e Lola” di Elianda Cazzorla, a cura della nostra Claudia Mazzilli.
Con questo viaggio alla scoperta delle Lunàdigas nel mondo vi auguriamo buone feste.
Arrivederci al prossimo anno con tantissime novità in cantiere!
Antigone: “In Grecia chi non ha figli è come se fosse incompleto”
Antigone, quarantadue anni, riflette sulla condizione delle donne senza figli in Grecia, paese in cui vive. Partendo dal termine negativo usato per le persone senza figli, si sofferma sul suo caso personale: Antigone non ha avuto l’opportunità di avere figli, non ha però subito pressioni ed oggi teme soprattutto il rimanere sola in vecchiaia. Sulla maternità si confronta spesso con le sue amiche con o senza figli.
Radhika: “In India la donna senza figli è considerata un’aberrazione”
Radikha, docente universitaria a Essen, riflette sulle condizioni delle donne senza figli nel suo paese d’origine, l’India. Per scelta o per impossibilità, le donne indiane che non vivono la maternità subiscono forti pressioni e sono emarginate a livello sociale e nel contesto familiare. Dall’altra parte, la condizione di povertà porta diverse donne a praticare la maternità surrogata, mettendo sul mercato il proprio corpo. Il dibattito sui diritti riproduttivi in India è ancora piuttosto lontano.
Sarah e Elisabeth: “Non esiste uno standard di donna a cui doverci attenere”
A Washington DC, Sarah e Elisabeth, non ancora ventenni, si confrontano sulle rispettive posizioni in divenire riguardo alla maternità, partendo dalle esperienze dalle loro madri e dal loro vissuto di figlie. Moltissimi i temi affrontati, dall’istinto materno alla realizzazione personale, passando per tabù e libertà, in una testimonianza che è un inno alla diversità e all’autodeterminazione di ciascuna donna.
Il monologo impossibile di Lilith
Vanessa Podda dà voce al monologo impossibile di Lilith. Lilith, antitesi di Eva, è un personaggio mitologico e archetipico traversale a più culti e religioni del mondo. Risalente già al III millennio in Mesopotamia, la sua iconografia condensa un tipo di femminilità considerata negativa: chiamata anche “Luna nera”, il suo spirito di ribellione, la sessualità disinibita e la libertà d’azione rendono Lilith una figura demoniaca e ibrida, i cui attributi si mescolano con quelli di un animale. Descritta con artigli da rapace e ali da pipistrello, capelli rossi e occhi infuocati, Lilith ha ispirato, in epoca moderna, artistə che ne hanno rielaborato i tratti e amplificato il fascino.