Novità di luglio
Con l’estate alle porte, siamo felici di presentare una grandissima novità nel mondo Lunàdigas!
Nasce prendo pArte, un nuovo spazio di testimonianza e condivisione dedicato interamente al mondo dell’arte e dellə artistə.
Non più solo volti e voci: Lunàdigas apre le porte all’esporre, all’esporsi, alle opere che riscrivono, ripensano, rimettono in gioco e rimescolano narrazioni e visioni sulla maternità e sulla non maternità, che giocano coi costrutti sociali della femminilità (ma anche della mascolinità), che mettono a nudo i nervi scoperti e le idiosincrasie generate da un mondo che ancora vorrebbe dettare alle persone modelli costruiti in base al genere, che poco hanno a che vedere con la sostanza individuale e multiforme di ognunə di noi.
Prendo pArte, in prima persona singolare, perché questa vuole essere insieme una chiamata alle armi – alle arti! – e insieme un modo per slegare i fili del personale e riannodarli alla dimensione universale e corale. Uno spazio espositivo virtuale per liberare le mani, la creatività, le idee, per ribadire la nostra esistenza tramite la bellezza, il dolore, la meraviglia, la fatica, lo stupore, la scossa dell’anima che solo l’espressione artistica può regalare.
Apriamo questo nuovo corso con Paola Valenzano, artista che abbiamo avuto occasione di incontrare durante la proiezione del docufilm Lunàdigas, ovvero delle donne senza figli nell’atelier L’Arte perfetta a Roma. Da lì è nato un amore, una fascinazione reciproca, un dialogo ancora aperto che ci ha portato a pensare che di questo nuovo spazio espositivo si sentiva davvero il bisogno. La necessità.
Le opere di Paola decostruiscono il concetto tradizionale di famiglia, frugano dentro i suoi legami asfittici, dentro i topoi delle sante madri martiri immolate al sacrificio e dei padri anche loro chiusi in ruoli ingabbianti, nei sensi di colpa atavici di chi non risponde alle aspettative sociali, nei ricatti emotivi di chi vive per i figli e i figli non li fa vivere. Ma anche l’amore è al centro delle opere di Paola.
L’amore quello vero per davvero, quello necessario a comprendere che tanto di ciò che abbiamo ricevuto in pegno dalle nostre famiglie, è parte di una tradizione secolare che ora sentiamo il dovere di abbattere, ma che possiamo ancora comprendere, perdonare, riallacciare armonicamente al quadro complesso della nostra identità, per ricamare poi nuove trame e tracciare nuove vie.
“Questa mostra attinge a lavori che vanno dal 2005 al 2022 e al mio filone intimista, – spiega Paola – riprendendo casualmente e circolarmente anche alcuni temi personali e familiari e alcuni lavori a lungo abbandonati, che recentemente ho rielaborato con la consapevolezza e la motivazione attuale.
La Casa, intesa come famiglia d’origine, può essere luogo di cura e nutrimento ma anche il luogo dei più insidiosi condizionamenti, interiorizzati per osmosi. È il luogo dove, comunemente, si coltiva il desiderio o il rifiuto di una nuova famiglia. Quello che più di altri è circondato dalla negazione e dalla narrazione pubblica sulla Buona Madre e il Buon Padre, che poi ritroviamo, traslata, a livello più ampio e collettivo, nell’immagine della Madre Patria e del Buono Stato, che spesso ci richiede sacrifici disumani e, talvolta, veri e propri sacrifici umani.
Ma questo luogo è anche la palestra per eccellenza della nostra umanità e può essere attraversato con la ferma volontà di vedere e comprendere, cioè prendere CON sé.
Solo dopo si potrà smettere di giudicare e si potrà lasciar andare tutto ciò che è stato.
A quel punto sarà avvenuta la trasformazione, quella stessa che avviene nelle fiabe d’infanzia.
Il filo che legava ora unisce
Il passato è stato duro ma ora la casa è morbida
La casa-tana è fiorita”.
prendo pArte parte da qui.
Grazie a Paola Valenzano, che presentiamo nella sezione Storie, per aver segnato insieme a noi l’inizio di questo nuovo corso.
Una grande novità anche per l’Archivio Vivo, al quale si aggiunge la testimonianza integrale di Lea Melandri, insegnante, saggista e attivista del movimento delle donne italiano.
L’abbiamo incontrata nel 2012 nella cornice della sua casa a Carloforte, e le sue parole sono un inno all’autodeterminazione: Lea racconta per schegge e frammenti il suo percorso di definizione di sé, dall’infanzia al femminismo, dalla lettura e curatela di Sibilla Aleramo alla psicanalisi e alla pratica di scrittura esperienziale attorno ai temi cardine della sua riflessione: il sogno d’amore, la relazione madre-figlio, il dualismo corpo-mente, la singletudine.
📢La copertina di questo mese, realizzata a partire dall’opera La casa è fiorita di Paola Valenzano (dimensioni: cm 18 x 8 x 18 tecnica e materiali: carta da lucido e ricamo in filo di cotone), inaugura il nuovo spazio Prendo pArte. Ti invitiamo a seguirne gli sviluppi, ci farà piacere ricevere commenti, suggerimenti e nuovi spunti!
🎨 Se sei unə artista, di mestiere o per passione, e ti senti ispiratə dal mondo di Lunàdigas, inviaci la tua idea grafica per una copertina a tema.
Ne sceglieremo 12 che diventeranno protagoniste del calendario Lunàdigas 2023!
Bello e stimolante, anche per chi si affaccia a questa realtà virtuale che ci ha dato voce. Grazie a tutte noi lunàdigas, e in primis alle madrine Nicoletta e Maria Luisa che hanno pensato e realizzato questo spazio di condivisione e di creazione! 🙏👏
Ho sempre ammirato Paola e la sua creatività. Sono davvero felice di ritrovarla qui, in questa cornice importante, apprezzarne i suoi ultimi lavori, sempre originalissimi. Come donna (senza figli), come artista e come amica, auguro a Paola tanta creatività.
È un punto di partenza affascinante, che credo coinvolga tuttə per vissuto emozionale innanzitutto. Grazie a tutte voi!