Novità di marzo
La primavera ci porta a lei, Maria Lai, donna dai contorni umani larghissimi e dal talento straordinario, l’artista sarda che, prima tra tutte, ha ispirato e dato via al lavoro di ricerca di Lunàdigas.
La sua testimonianza apre idealmente l’Archivio Vivo ed è stata raccolta durante la lavorazione del docufilm: “Inventata da un dio distratto. Maria Lai” di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga (2001). Le sue parole, con le quali ci offre un piccolo ricordo della sua infanzia legato al luogo in cui abitava, alla sua famiglia, al suo carattere sfuggente, amante della propria indipendenza, suonano come un testamento d’anima, lascito prezioso per chiunque voglia approcciarsi a una conoscenza inedita, trasversale e intima di questa artista preziosa che alla sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile.
Maria Lai, con la semplicità profonda del suo sguardo sul mondo, confida di avere un patto con la sorella: se mai avesse avuto figli, li avrebbe fatti allevare a lei.
Insieme a lei, inauguriamo anche le prime testimonianze di Annotu, la sezione dell’Archivio dedicata alle testimonianze sulla genitorialità raccolte nelle varianti linguistiche della Sardegna, con i contributi di Myriam e Valeria.
Per Myriam, ricercatrice all’Università di Cagliari, la lingua sarda non è solo lingua della sua professione, ma anche lingua del cuore con cui parla con la figlia di due anni. Nella sua testimonianza, Myriam si sofferma sull’esperienza degli asili in lingua sarda e sulle potenzialità di curare il bilinguismo sardo e italiano.
Valeria ragiona su come il suo contesto familiare d’origine, composto da madri con molti figli e padri assenti, sia stato inconsciamente determinante nel non avere figli a sua volta.
Novità anche nel Fondo Internazionale, con l’aggiunta della testimonianza di un ragazzo colombiano, Andrés, che affronta il tema della genitorialità e tratta della sua esperienza di vita, anche in quanto ragazzo gay, nel contesto colombiano. Andrés riflette dal punto di vista personale e politico rispetto alla scelta di non paternità: risente di una relativa pressione da parte della società e dei governi, in particolare sulla tematica dell’adozione, in un mondo caratterizzato dalla crisi climatica. Andrés non sente la necessità di proseguire una propria discendenza ma abbraccia un’idea di famiglia non tradizionale che implichi la convivenza con un gruppo di amici e non necessariamente con un partner.
Un nuovo monologo impossibile è quello di Dora Maar: interpretata da Michela Sale Musio, l’artista dal poderoso talento multiforme, conosciuta per anni solo per essere la Musa e la compagna di Pablo Picasso ─ immortalata nel noto dipinto “Donna che piange” sfigurata dal pianto mentre morde un fazzoletto ─ racconta della sua complicata relazione con lui, figura opprimente ma sempre amata.
Nella sezione Storie, Claudia Mazzilli legge Lia Migale che esplora nuove ecologie familiari nel suo romanzo “A occidente del futuro” (La Lepre edizioni, 2022).