Novità di ottobre
Con grande gioia spalanchiamo le porte del Fondo Internazionale di Lunàdigas all’interno dell’Archivio Vivo, frutto di un lavoro immane di raccolta, archiviazione e sottotitolazione delle testimonianze di lunadigàs italiane che vivono all’estero e di lunàdigas nate e cresciute in diverse parti del mondo. Quelle che siamo riuscite a raggiungere grazie alle proiezioni del film “Lunàdigas, ovvero delle donne senza figli” in diversi Festival e eventi internazionali e quelle che abbiamo incontrato per meravigliosi, a volte fortuiti e a volte audacemente inseguiti, casi della vita, che hanno portato il progetto fuori dall’Italia.
Da tutto questo movimento si è sviluppata e continua a svilupparsi una fortissima rete di donne, persone e associazioni che lavora alla causa e la sostiene, con l’obiettivo finale di promuovere una maggiore consapevolezza riguardo ai temi riproduttivi frutto di un dialogo globale, che tenga conto delle oggettive differenze culturali per arrivare poi a costruire (e seminare!) un terreno comune.
Conosciamo così Kim, Antonella, Malik e Chiara.
Kim, malesiana residente da diversi anni a Vienna, che racconta le ragioni personali e professionali che l’hanno portata a non volere figli. Nella sua testimonianza approfondisce la condizione delle donne in Asia attorno alla maternità, si sofferma sui giudizi riservati alle donne senza figli, e sul tema dell’eredità.
Antonella, ecuadoriana con padre italiano, racconta la sua condizione di donna di trentadue anni senza figli e senza partner e ragiona sulle pressioni che percepisce a livello sociale e sul tema dell’eredità. Racconta dell’esperienza di una zia senza figli e riflette sulla mancanza di una parola in lingua spagnola o in lingua indigena Kichwa che indichi le donne senza figli. Con grande entusiasmo accoglie e adotta la parola “Lunàdigas”, che si conferma così come termine d’uso comune per indicare le donne senza figli in tutto il mondo.
Malik, originario del Burkina Faso, a seguito della visione del film “Lunàdigas ovvero delle donne senza figli” a Essen, in Germania, racconta la condizione delle donne senza figli nel paese in cui è nato e cresciuto: considerate come streghe o prostitute, le donne sono marginalizzate anche nel caso in cui non possano, anziché non vogliano, avere figli. In questo caso, le famiglie inducono l’uomo a separarsi dalla moglie.
Chiara, giovane ricercatrice toscana, l’abbiamo incontrata all’Università di Vienna dove aveva organizzato, dopo averlo visto alla Cena delle Donne di Firenze, una proiezione del film.
Già attivista in Italia, in questa testimonianza Giulia racconta la sua posizione di trentaduenne verso la maternità, vissuta come una potenziale esperienza che sacrifica la possibilità di dedicarsi a temi di più forte impatto sociale. Espone la sua critica all’esperienza di crescita dei figli nel nucleo familiare, parla del problema della maternità nelle carriere accademiche e si sofferma sulle differenze che ha riscontrato tra Austria e Italia in termini di diritti delle donne e maternità.
Quattro testimonianze importantissime, che offrono già un’istantanea dei diversi problemi, dei pregiudizi – ma anche delle istanze e delle rivendicazioni – che stanno vivendo o portando avanti le Lunàdigas nel panorama internazionale.
Concludiamo questo primo giro intorno al mondo con il Monologo impossibile di Cristina di Svezia che, tramite la voce di Monica Trettel, ci parla della sua vita a corte e delle sue affinità con un’altra donna svedese e lunàdiga, seppur di un altro tempo: la divina Greta Garbo.
Il monologo è tratto da Monologhi Impossibili. Le esclusive rivelazioni di 35 mitiche Lunàdigas di Carlo A. Borghi (edizioni Arkadia).
Tutti i nuovi Monologhi Impossibili ora sono anche dentro la galleria virtuale prendo pArte!, come sempre ci farà molto piacere se condividerete con noi impressioni, pareri e riflessioni su tutte le novità di questo mese!