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Ariele, Gianpiero e Marco: "Alla fine è la donna che decide se avere figli o no"
Sismici
2015 set. 03 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro lingua italiananazionalità italiana



Cliché start 00:00:00end 00:02:17 Marco confida gli imbarazzi che gli provocano i cliché familiari e sociali sulla paternità.trascrizione MARCO: "Le domande che ogni tanto vengono fuori sono a volte imbarazzanti perché alla fine cerchi sempre di glissare e di cambiare discorso perché, purtroppo, c'è una società - secondo me - un po' abituata a questo cliché di vita e che sia una scelta o solo una conseguenza di vita, è difficile spiegare il fatto di avere una vita senza figli, di non aver procreato. Non molti lo capiscono."
GIANPIERO: "Io penso che la maggior parte delle persone quasi agisca d'impulso, comunque d'istinto e poi si prenda la responsabilità successivamente di quello che succede e quindi molto diventa la reazione nel momento in cui ti trovi a dover affrontare una maternità o una paternità e quindi… non c'è la vera progettualità di famiglia basata su dei principi elaborati lungamente e ragionati… penso che sia la minoranza. Nella maggior parte dei casi la gente si incontra, si piace, si frequenta e nel momento in cui ci si riconosce, magari ci si vede un po' affini, e si hanno delle cose in comune, si pensa che sia possibile lasciarsi andare anche a questo tipo di..."
MARCO: "Soprattutto che tu non sia una persona tra virgolette "completa" se non hai avuto figli."
GIANPIERO: "Non sei realizzato."
MARCO: "Cioè che non ci possa essere una parità di dignità di vita tra il fatto di averne avuti e non averne avuti. Questo sta cambiando perché effettivamente da quando io ero piccola ad adesso l'atteggiamento - vedo anche mia mamma o persone della sua età -, sta cambiando, c'è una certa apertura in questo senso."
ARIELE: "L'hai lavorata ai fianchi per quarant'anni, ormai ha ceduto."
MARCO: "Sì, ormai, ha detto basta!"
soggetto giudizio sociale stereotipi figli paternità Ente e ruolo Area Sismica (associazione culturale)


 

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