A casa di Susi: "La vita è fatta di tanti progetti, non solo quello di fare figli"
2015 mar. 28 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colorato sonoro lingua italiananazionalità italiana
Legami e rinunce start 00:35:15end 00:41:00 Susi riporta il discorso sul piano sociale. Sonia ritiene che la struttura del legame con un figlio sia unica e irrinunciabile. Liliana contesta la logica della scelta, quindi della rinuncia, rispetto alla maternità.trascrizione Italiano:
SUSI: "Cioè sul coté emozionale non ho voglia neanche di venirci, non mi interessa tanto. Mi interessa di più questo coté sociale, e vorrei anche spezzare una lancia a favore proprio per tornare al discorso che tu hai fatto all'inizio: cosa ci ha dato sto movimento anni Settanta, i femminismi, le libertà. Perché è vero che noi oggi stiamo nelle condizioni - non è che stiamo qua a ripetere il paese in che condizioni, il mondo in che condizioni schifose stia vivendo - ma io vorrei però riprendere un po' delle esperienze che noi abbiamo fatto, di cui noi cinque qua siamo testimoni. Non mi va neanche che là, dentro a Lunàdigas, questa roba non esca fuori. E provo a dirla anche perché son sicura che Sonia ha avuto delle fibrillazioni, come le ha lei, contenute in questa conversazione poc'anzi. Perché per esempio per le donne africane i bambini son di tutti, sì, vero, giusto - e peraltro, come dire, mi ricorda anche la mia infanzia, quando da piccoli si andava per strada; io ho vissuto per strada, ho giocato per strada con bambine e bambini, cioè facevamo delle cose che mia madre, gliele racconto e dice: "ma tu facevi quello?" e io: "mamma tu mi facevi fare quello, mi lasciavi stare, io uscivo, non ti dicevo dove andavo" ma io avevo cinque anni, sei anni, sette anni."
SONIA: "Io ho una confusione tra il piano che voi portate. Figuriamoci se non condivido le cose che ha detto Susi, e poi però una - come posso dirlo? - una proprietà dei legami che non si modifica perché è scritta nella struttura del legame, ovunque tu li metta. Cioè la struttura di legame con un figlio è vero che poi prende delle declinazioni che possono essere comunitarie, sociali, della storia e delle geografie, ma la struttura del legame con un figlio è la struttura di legame con un figlio. L'esperienza di quella struttura di legame la puoi fare lì, punto, non la fai da nessuna altra parte. Anche io ho ce l'ho qualche nipote - "ho" non so neanche se è una parola che mi piace così tanto - e ho in mente, addosso, tanti figli più grandi, più piccoli di amici che amo molto, ma la struttura di legame con un figlio, così come la struttura di legame con una madre, con un padre, con una sorella, con un'amica ha delle proprietà che e probabilmente anche la struttura di legame con figlio uno, figlio due, figlio tre ha delle proprietà che io non conosco perché una figlia ho fatto, però per dire, credo che il legame con un figlio si inscriva in un'area precisa - e forse dico anche un po' provocatoriamente, di un figlio che hai generato e poi accompagnato perché non basta la chimica - che non è riproducibile. Torna quella cosa di prima, che rinunciarci sia non esplorare qualche cosa che non è esplorabile da un'altra parte. Poi io credo molto alla possibilità di non stare mancanti, e non lo credo di testa. Credo molto alla possibilità di non sentirsi mancanti perché non si è fatto un figlio."
LILIANA: "Eh, però c'è un problema con la parola rinunciare."
SUSI: "Certo che c'è un problema."
SONIA: "Come dire, io so di aver rinunciato a porzioni di libertà, so di aver rinunciato a porzioni di libertà a cui non so però oggi riconoscere un contenuto altro; però io credo "
LILIANA: "Io non ho rinunciato alla maternità, cioè non è un dato a cui io ho rinunciato, è un'esperienza che non ho attraversato, di cui appunto riconosco, nel racconto tuo, tutta la potenzialità e la potenza. Però non penso di aver rinunciato perché rinunciato rientra in questa logica della scelta."
SONIA: "Sì, sì, sì, sono assolutamente d'accordo."
LILIANA: "No, non ho rinunciato, come non ho scelto, non ho rinunciato."
SONIA: "Quindi in che parola lo metteresti tu?"
LILIANA: "No, è che è una cosa che si attraversa. Nella vita ce ne sono un tot., anche parecchie: alcune esperienze le attraversi o ti incrociano, altre esperienze non le attraversi e non sei toccata; però questo non dipende dalla scelta, cioè, non dipende da una posizione razionale o politica, non è tutta autodefinita."
SONIA: "Però ci sono delle donne che ci dicono che invece è andata così."
LILIANA: "Sì, sì, sì."
SONIA: "Ma quindi penso che "
English:
SUSI: "On the emotional part, I don't even want to talk about it. I don't care that much. I'm a little more interested in this social aspect. Also supporting this, getting back to what you were saying at the beginning, what did the 70s movement give us? Feminism, freedom and all that. While it's true that today we are in a certain situation. It's not worth repeating how disgusting our living conditions are in this country and in the world. But I would like to pick up again some of the experiences we've made, that all the five of us have witnessed.
I wouldn't like that within Lunàdigas this stuff would not come out. I'll try to explain. I'll try to verbalise it also because I'm sure Sonia was kind of restless, although not showing, in her style, in this conversation. Because, for example, so, for African women the children belong to everyone? Yeah, true. It's right. In other words, how can I say? It also reminds me of my childhood. When we were kids, we played in the streets, I lived and played in the street with girls and boys. We did things that when I tell my mother she says, "Did you do that stuff?" Mom you let me do that. I was free to go out, I didn't tell you where I was going, I was 5, 6, or 7 years old."
SONIA: "I have a confusion between the perspective you bring out... Mind you, I agree with what Susi said. But then one... How can I say this? A specific characteristic of relationships
which cannot be changed because it is written in the structure itself, wherever you place it. I mean, the bonding structure with a child, true it can take different variations, that can be communal, social or follow geographical histories, but the structure of the bond with a child is that one. The experience of that bonding structure can only be done there. You can't experience it anywhere else. I have nieces and nephews, too. I don't even know if that's a word I like so much. And I have in my mind and on my body many younger and older children of friends I love very much. But the bonding structure with your child, as the bonding structure with a mother, with a father, with a sister, or with a friend, has its own characteristics. And probably also the bonding structure with a child 1, child, 2, child 3 has properties I don't know about because I have only one daughter. That is to say, I think that the bond with a child belongs to an area, and I say also a bit provokingly, a child you have given birth to and then accompanied. Because chemistry is not enough. It cannot be reproduced.
I go back to what I was saying before. Giving this up is.... renouncing to explore something that cannot be explored elsewhere. Then I strongly believe it doesn't mean there's a piece missing. It's not just a rational thought, I do believe very much that one must not feel a piece is missing because you don't have a child."
LILIANA: "The problem is with the word "giving up"."
SUSI: "Of course there's a problem."
SONIA: "She said it clearly. I know that I have given up portions of my freedom, although I could not specify the content of it, today. I believe..."
LILIANA: "I don't think I gave up motherhood. Well, of course. It is not a fact I renounced to. It's an experience I haven't been through, about which I recognise in what you said, how potentially powerful it may be. But I don't think I gave up something, because giving up falls into this logic of the choice."
SONIA: "Yeah, I totally agree."
LILIANA: "No, I didn't give up. As I didn't choose, I haven't given up."
SONIA: "Allow me a question. Which word would you use?"
LILIANA: "No, that's something you go through. There are several in life, quite a few indeed. You go through some experiences or they cross your path. Other experiences don't touch you and you do not go through them. This does not depend on the choice, it doesn't depend on a rational or political stance or other. I mean, it's not all self defined."
SONIA: "But there are women who say that was the case?"
LILIANA: "Yeah, yeah, yeah."
SONIA: "I think that's it."soggetto anni Settanta femminismo lunàdigas mancanza scelta