“Amore incondizionato? Io l’amore lo voglio scegliere”
La testimonianza di Elisa, 28 anni:
Io prima di scegliere di non riprodurmi, per tante ragioni, ho scelto di essere lesbica. Questo mi ha posto al di fuori non solo dell’economia eterosessuale, ma anche dell’economia riproduttiva, è una posizione soggettiva particolare, perché secondo me, poi ti mette di fronte in qualche modo quasi al problema opposto. Questo discorso è molto complesso lo spiegherò con un aneddoto: io vengo da una famiglia medio borghese del Nord Italia, nella quale mi sono sempre trovata bene anche rispetto alle mie scelte identitarie, e poi a un certo punto a mia madre è scattato il desiderio di diventare nonna, quindi dovevo riprodurmi. Mia madre mi ha proposto un piano strategico di riproduzione, eccellente, nel senso che io avrei dovuto riprodurmi con la collaborazione di un mio caro amico gay, ben noto in famiglia, e creare questa forma di genitorialità complessa per cui in qualche modo poi questo bambino un po’ lo tenevano loro, un po’ lo tenevo io, un po’ lo teneva mia madre, insomma si creava questa forma di parentela piuttosto queer.
Quando mamma mi ha spiegato questa cosa, io ho reagito: “Mamma, ma è una queerrata pazzesca!”, però no grazie, cioè grazie, ma no grazie. Capisco che ci sia appunto un desiderio di diventare nonna, tale dal consentirle di immaginare una forma di relazione, una forma di parentela così poco normativa, però, nonostante questa offerta di collaborazione alla riproduzione, io ho continuato a non desiderare di riprodurmi, un po’ per ragioni politiche, perché insomma stiamo attenti a quanto consumiamo, ma insomma abbiamo anche idea di quanto consuma un bambino in termini di impronta ecologica. E’ veramente disastroso, un po’ perché come lesbica sento questo come una forma di ricatto per cui in qualche modo il riconoscimento della tua soggettività deve passare dal riconoscimento dalla tua genitorialità, e questo vale molto soprattutto per le coppie, quindi in qualche modo soprattutto nei luoghi, come in Italia, dove non ci sono forme di riconoscimento istituzionale dell’essere in coppia, allora l’essere comunque genitori in qualche modo ti qualifica e ti consente di rivendicarti coppia…quindi già ho problemi con la coppia, e poi ho problemi con la riproduzione, un disastro!
Quindi per me non riprodurmi è stato anche, appunto, una scelta contro questa forma di validazione che dovrebbe passare dal riprodurmi.
Poi infine in realtà, per me la ragione più profonda che ha formato la mia scelta non riproduttiva, è stata veramente molto intima e personale, cioè il fatto che io non tollero l’idea di amore incondizionato. Io l’amore lo voglio scegliere, negoziare sempre, tutti i giorni con le persone con cui sto. Dai racconti che sento, mi pare che invece il rapporto con il figlio o la figlia vada a creare questa forma di amore incondizionato che per me, è una coercizione che non posso scegliere.